Living and practicing active citizenship is not a simple and trivial thing. Being protagonists within our society and within our territories is a rather difficult thing: the processes are very complex and often much bigger than we are; the institutional systems and in particular the administrative ones have their own very articulated mechanisms, have their own logic and refer to systems of competences and decision-making systems that are not normally within the reach of the ordinary citizen; the interests at stake are often many and with very strong public and private subjects; skills and knowledge that are not available to everyone are necessary, as well as the availability of time and energy that current life makes more and more limited and difficult. In the dynamics of active citizenship the dimension of the project is closely linked to the dimension of the action. The two dimensions are inseparable. The project, especially in the architectural tradition, is interpreted as a prefiguration of the future through drawings, maps and similar documents; but its realization is delegated / postponed to a later time. In the experiences of active citizenship the central objective is precisely the realization of a project or an action, so the configuration of a project is closely linked to the definition of the ways in which it can be carried out and the activation of the processes and practices that make it happen. . On the contrary, it is first and foremost the activation of processes and practices that concretely realize the objectives we have set ourselves. For these reasons it makes more sense to talk about "project-action". This also means that the skills and knowledge are not (exclusively) of a technical nature, but also if not above all of an organizational nature, where the center is action.

Vivere e praticare la cittadinanza attiva non è una cosa semplice e banale. Essere protagonisti dentro la nostra società e dentro i nostri territori è una cosa piuttosto difficile: i processi sono molto complessi e spesso molto più grandi di noi; i sistemi istituzionali e in particolare quelli amministrativi hanno meccanismi propri molto articolati, hanno proprie logiche e rimandano a sistemi di competenze e a sistemi decisionali che non sono normalmente alla portata del cittadino ordinario; gli interessi in gioco sono spesso tanti e con soggetti pubblici e privati molto forti; sono necessarie competenze e conoscenze che non sono alla portata di tutti, così come disponibilità di tempo ed energie che la vita attuale rende sempre più limitate e difficili. Nella dinamica della cittadinanza attiva la dimensione del progetto è strettamente legata alla dimensione dell’azione. Le due dimensioni sono inscindibili. Il progetto, soprattutto nella tradizione architettonica, è interpretato come una prefigurazione del futuro attraverso disegni, mappe e documenti simili; ma la sua realizzazione è demandata/rimandata ad un momento successivo. Nelle esperienze di cittadinanza attiva l’obiettivo centrale è proprio la realizzazione di un progetto o di un’azione, quindi la configurazione di un progetto è strettamente legata alla definizione dei modi con cui realizzarlo e all’attivazione dei processi e delle pratiche che lo realizzano. Anzi è prima di tutto attivazione di processi e pratiche che realizzino concretamente gli obiettivi che ci si è dati. Per questi motivi ha più senso parlare di “progetto-azione”. Ciò significa anche che le competenze e le conoscenze non sono (esclusivamente) di carattere tecnico, ma anche se non soprattutto di carattere organizzativo, dove il centro è l’azione.

Riappropriarsi della città, del territorio e del paesaggio: promuovere la cittadinanza attiva tra i giovani / Cellamare, Carlo. - STAMPA. - (2015), pp. 55-69.

Riappropriarsi della città, del territorio e del paesaggio: promuovere la cittadinanza attiva tra i giovani

CELLAMARE, Carlo
2015

Abstract

Living and practicing active citizenship is not a simple and trivial thing. Being protagonists within our society and within our territories is a rather difficult thing: the processes are very complex and often much bigger than we are; the institutional systems and in particular the administrative ones have their own very articulated mechanisms, have their own logic and refer to systems of competences and decision-making systems that are not normally within the reach of the ordinary citizen; the interests at stake are often many and with very strong public and private subjects; skills and knowledge that are not available to everyone are necessary, as well as the availability of time and energy that current life makes more and more limited and difficult. In the dynamics of active citizenship the dimension of the project is closely linked to the dimension of the action. The two dimensions are inseparable. The project, especially in the architectural tradition, is interpreted as a prefiguration of the future through drawings, maps and similar documents; but its realization is delegated / postponed to a later time. In the experiences of active citizenship the central objective is precisely the realization of a project or an action, so the configuration of a project is closely linked to the definition of the ways in which it can be carried out and the activation of the processes and practices that make it happen. . On the contrary, it is first and foremost the activation of processes and practices that concretely realize the objectives we have set ourselves. For these reasons it makes more sense to talk about "project-action". This also means that the skills and knowledge are not (exclusively) of a technical nature, but also if not above all of an organizational nature, where the center is action.
2015
Paesaggi futuri. Educare alla cittadinanza, promuovere la sostenibilità
9788849230758
Vivere e praticare la cittadinanza attiva non è una cosa semplice e banale. Essere protagonisti dentro la nostra società e dentro i nostri territori è una cosa piuttosto difficile: i processi sono molto complessi e spesso molto più grandi di noi; i sistemi istituzionali e in particolare quelli amministrativi hanno meccanismi propri molto articolati, hanno proprie logiche e rimandano a sistemi di competenze e a sistemi decisionali che non sono normalmente alla portata del cittadino ordinario; gli interessi in gioco sono spesso tanti e con soggetti pubblici e privati molto forti; sono necessarie competenze e conoscenze che non sono alla portata di tutti, così come disponibilità di tempo ed energie che la vita attuale rende sempre più limitate e difficili. Nella dinamica della cittadinanza attiva la dimensione del progetto è strettamente legata alla dimensione dell’azione. Le due dimensioni sono inscindibili. Il progetto, soprattutto nella tradizione architettonica, è interpretato come una prefigurazione del futuro attraverso disegni, mappe e documenti simili; ma la sua realizzazione è demandata/rimandata ad un momento successivo. Nelle esperienze di cittadinanza attiva l’obiettivo centrale è proprio la realizzazione di un progetto o di un’azione, quindi la configurazione di un progetto è strettamente legata alla definizione dei modi con cui realizzarlo e all’attivazione dei processi e delle pratiche che lo realizzano. Anzi è prima di tutto attivazione di processi e pratiche che realizzino concretamente gli obiettivi che ci si è dati. Per questi motivi ha più senso parlare di “progetto-azione”. Ciò significa anche che le competenze e le conoscenze non sono (esclusivamente) di carattere tecnico, ma anche se non soprattutto di carattere organizzativo, dove il centro è l’azione.
Paesaggio; sostenibilità; cittadinanza; giovani; riappropriazione della città
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Riappropriarsi della città, del territorio e del paesaggio: promuovere la cittadinanza attiva tra i giovani / Cellamare, Carlo. - STAMPA. - (2015), pp. 55-69.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/784927
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